Giuseppe Volò detto Vincenzino (1662 – documentato fino al 1700), Composizione di fiori 

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Descrizione dell’oggetto d’antiquariato :

"Giuseppe Volò detto Vincenzino (1662 – documentato fino al 1700), Composizione di fiori "
Giuseppe Volò detto Vincenzino (Milano, 1662 – documentato fino al 1700)
Composizione di fiori 
Olio su tela, cm 36 x 49
Con cornice, cm 45 x 58

In questa composizione del milanese Giuseppe Volò detto Vincenzino (Milano, 1662 – documentato fino al 1700) tutta l'attenzione è catturata dal vassoio in primo piano colmo di delicati e candidi fiori, forse dei gelsomini. Tutto attorno altri esemplari floreali, tra cui una rosa e dei fiori gialli, emergono dal fondo scuro. 
 La finezza della pennellata a molteplici velature di colore contribuisce a rendere la freschezza e il vivace realismo tipico delle nature morte del Volò. A raffronto con la presente si vedano la Natura morta con fiori, frutta e asparagi dei Musei Civici di Vicenza il cui assoluto protagonista, come nel nostro caso, è il vassoio ricco di gelsomini circondato da fiori. I fiori bianchi si possono ritrovare in molte altre opere del Volò, alcune conservate in collezioni private lombarde e nella Collezione Principi Borromeo.
La pennellata è precisa nel descrivere i minuziosi dettagli dei petali, i riflessi sulle gocce d'acqua, le venature delle foglie. Questa natura morbida e vibrante, che spicca sul fondo scuro, risente sia dell'influenza fiamminga sia del gusto barocco romano riconoscibile negli effetti di illusionismo dei fiori e dello stile barocco italiano, osservabile nel taglio compositivo ravvicinato e coinvolgente, caratteristico del pittore lombardo. L’artista, come afferma Morandotti (1989, p. 246) dimostra debiti stilistici nei confronti del barocco romano, specialmente con Mario Nuzzi, detto Mario dei fiori, Karel Vogelaer e Abraham Brueghel. Il profilo artistico e biografico del pittore si è notevolmente arricchito negli ultimi due decenni. Uno degli aspetti più importanti che riguarda l’attività del nostro pittore è collegato alle complesse problematiche biografiche della famiglia artistica dei Volò, chiarite solo ultimamente da Vincenzo Caprara (1995). Lo studioso ha infatti scoperto la documentazione relativa alla data di nascita di Giuseppe, la sua discendenza dall’artista Vincenzo Volò (1606-1671), nonché il legame di parentela con le pittrici Giovanna (1655-1680) e Francesca (1657-1700), e anche quello con Margherita Caffi, prima figlia di Vincenzo e sorellastra del nostro.  Il padre Vincenzo Volò, conosciuto anche con l’epipieto di “Vincenzino dei fiori” si trasferì a Milano dopo il 1635. Qui In pochi anni Vincenzino riuscì ad allargare le proprie frequentazioni riuscendo ad attirare una clientela variegata e altolocata. Alla morte del padre nel 1672, furono i figli, Giuseppe, Francesca Vincenzina (1657 – 1700) e Giovanna (1655 – 1680) a portare la bottega ai massimi livelli durante gli ultimi decenni del XVII secolo.
Giuseppe Volò era il figlio minore di Vincenzino, nato nel 1662. Dopo la morte del padre la sua formazione pittorica venne curata nella bottega di famiglia dalle sorelle maggiori Giovanna e Francesca, che gli insegnarono la maniera del padre. Il più antico documento sulla sua attività risale al 1685 quando esegue dei dipinti per il conte Vitaliano Borromeo.  Il nome dell’artista compare negli inventari di altri importati raccolte lombarda: è citato nelle collezioni dell’abate Latuada di Parabiago, nelle collezioni della quadreria Borromeo e in quelle del palazzo del duca di Mantova Ferdinando Carlo Gonzaga.

L'oggetto è in buono stato di conservazione

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Prezzo: 4 800 €
Epoca: XVII secolo
Stile: Altro stile
Stato: Buono stato

Materiale: Olio su tela
Larghezza: 49
Altezza: 36

Riferimento (ID): 1381748
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Giuseppe Volò detto Vincenzino (1662 – documentato fino al 1700), Composizione di fiori 
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