Assunzione della Vergine
Olio su tela, cm 46 x 36
Con cornice, cm 60 x 51, 5
Firmata in basso a destra: “G. Sogni, 1868”
Al centro della tela è raffigurata La Vergine Maria che ascende verso il cielo scortata da un’orda di putti festanti. La Vergine è raffigurata in una candida veste bianca e dal manto blu che secondo l’iconografia rappresenta la trascendenza, il mistero e il divino. È il colore del cielo e quindi è considerato un colore celestiale. Uno degli angioletti regge invece il giglio, simbolo di purezza dal peccato; i petali bianchi simboleggiano il suo puro corpo verginale e le antere dorate lo splendore della sua anima.
Il momento raffigurato è quello dell’Assunzione di Maria in cielo, uno dei dogmi della fede cattolica secondo il quale Maria, madre di Gesù, subito dopo la sua morte ascese al cielo anime e corpo. Il culto si diffuse subito a partire dal V secolo d.C. radicandosi profondamente nella tradizione popolare.
L’opera è firmata “G. Sogni”, ovvero Giuseppe Sogni, pittore nato nel 1975 a Rubbiano, provincia di Cremona e attivo a Milano, dove studia all’Accademia di Brera sotto l’egida del pittore Luigi Sabatelli (1772-1850) e dello scultore Camillo Pacetti (1758-1826). Sogni, nonostante mostrasse una spiccata abilità anche in scultura, decide di dedicarsi interamente alla pittura, soprattutto di soggetto storico, fra cui annoverano opere come Raffaello e la Fornarina (Milano, Pinacoteca di Brera); il Martirio dei ss. Gervasio e Protasio e a Giselda e Saladino (Milano, Civica Galleria di arte moderna), tratto dai Lombardi alla prima crociata di Tommaso Grossi, del 1827; Colombo che parte per le Americhe del 1828, opere che si distinguono per l’originalità sia delle composizioni sia dei soggetti. Importante fu anche la sua collaborazione con la Ca ’Granda di Milano che lo vede impegnato come restauratore delle opere antiche appartenenti all’Ospedale Maggiore e come ritrattista dei suoi benefattori. Non mancano però nella produzione artistica di Sogni, i soggetti religiosi. Simile all’Immacolata qui in analisi è l’opera Sacro cuore di Gesù con gli strumenti della Passione conservata alla Pinacoteca Repossi di Chiari (BS). Entrambe le tele si caratterizzano per l’impostazione simmetrica, dove il soggetto - rispettivamente la Madonna e Cristo - si trovano al centro della composizione attorniati da Angeli che rivelano fra di loro una certa assonanza nella varietà delle pose, sebbene nell’opera qui in esame vi sia un maggior dinamismo, atto a suggerire l’ascesa della Vergine in cielo, mentre la tela della Pinacoteca Repossi è caratterizzata da una maggior stasi e senso di contemplazione. Anche lo sfondo celeste ricolmo di nuvole dorate su cui agiscono i personaggi è il medesimo. La posa delle braccia e del capo della Madonna ritratta dal Sogni in questa tela presenta delle similitudini con la Vergine di Pelagio Palagi (1775-1860) presente nel mercato antiquario. Un’altra opera del Sogni a carattere religioso è Susanna al bagno, oggi alla Galleria d’arte di Milano che reinterpreta il modello seicentesco dello stesso soggetto ad opera di Annibale Carracci (1560 - 1609), oggi in Galleria Doria Pamphilj, ripreso a seguito del soggiorno a Roma del Sogni all’inizio degli anni Trenta del XIX secolo. Le sue abilità pittoriche, che si rivelano nei delicati passaggi chiaroscurali, nella resa degli incarnati e nell’espressione intensa, ma mai esagerata dei volti, vennero riconosciute tanto in Italia, dove partecipò a numerose esposizioni soprattutto milanesi, tanto all’estero: si annovera la sua presenza, infatti all’Esposizione universale di Parigi del 1855, alla quale partecipò con un Autoritratto (del quale esistono due versioni, a Milano, Pinacoteca di Brera, e a Firenze, Gallerie degli Uffizi) e con la già citata Susanna al bagno. Abile anche nei ritratti dove si colgono influenze hayeziane, ne realizzò anche uno per l’Imperatore Napoleone III (nella Civica raccolta Bertarelli di Milano) che gli valse il conferimento della medaglia di S. Elena.
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