GHIRLANDA DI FIORI CON RITRATTO DELLA VERGINE
olio su tela, cm. 73 x 59
incorniciato cm. 98 x 82
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Il dipinto qui esaminato è da ascrivere alla produzione dell’atelier di Giovanni Stanchi (Roma 1608 - 1675); Gli Stanchi (il fondatore Giovanni, insieme ai fratelli Niccolò e Angelo) costituivano una delle più fervide officine di nature morte nella Roma barocca a partire dal 1630, ricercati dalle più importanti famiglie dell’aristocrazia, dai Colonna, ai Chigi, ai Rospigliosi, e presenti fin dalla fine del secolo nelle raccolte medicee. Estremamente varia per tipologia ma stilisticamente coerente, la produzione degli Stanchi può essere suddivisa a seconda dei soggetti proposti: innanzitutto le ghirlande, di cui la tela proposta ne rappresenta un esempio di qualità, legate al modello fiammingo reso celebre a Roma da Daniel Seghers, e probabilmente in gran parte riferibili a Giovanni; Lo stile dell’opera può avvicinarsi, ad uno studio approfondito, anche alle opere di Niccolò, attivo a Roma per quasi tutto il Seicento, fratello minore e titolare della bottega dopo la morte di Giovanni.
Per quanto riguarda il ritratto della Vergine posta al centro della ghirlanda va detto che, in questo tipo di composizione, non di rado le figure venivano affidate a un pittore specializzato, diverso dal pittori dei fiori. Carlo Maratta (Camerano 1625 – Roma 1713), ad esempio, collaborava sovente con alcune importanti botteghe, tra cui gli Stanchi e Mario Nuzzi, completando le loro composizioni floreali con i suoi soggetti religiosi (Firenze, Galleria Corsini, La Vergine di Carlo Maratta entro ghirlanda, vedi dettagli). E' il caso, a titolo d’esempio, delle magnifiche specchiere eseguite da Giovanni Stanchi nel 1670 per la galleria di palazzo Colonna in collaborazione con Carlo Maratta (Ghirlanda di fiori con quattro putti; e Vaso di fiori con cinque putti), in competizione con Mario dei Fiori, autore delle altre a due; per quanto riguarda Nicolò, il fratello minore titolare della bottega dopo la morte di Giovanni, gli specchi in palazzo Borghese, eseguiti nel 1675 in collaborazione con Ciro Ferri.
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