Ritratto di ‘Louise Renée de Penancoët de Keroualle, duchessa di Portsmouth e Aubigny (Brest 1649 - Parigi 1734) in veste di MADDALENA
Olio su tela
cm 97 x 88 cm. - In importante cornice dorata 132 x 122 cm.
Provenienza: Collezione privata, Napoli
I dettagli completi della presente opere sono consultabili direttamente dal seguente - LINK -
La giovane ed avvenente nobildonna effigiata nel presente dipinto è Louis Renée de Penancoet de Keroualle, duchessa di Portsmouth e Aubigny (Brest 1649 - Parigi 1734), nota per essere stata l’amante favorita di re Carlo II per oltre quindici anni, dalla cui relazione nacque Charles Lennox, I duca di Richmond, ma soprattutto per essere passata alla storia come una delle informatrici francesi di Luigi XIV alla corte inglese.
La duchessa era una figura molto influente a corte, promuoveva gli interessi francesi e spesso fungeva da intermediaria tra il re, i suoi ministri e gli ambasciatori francesi.
Dopo la morte di Carlo II tale influenza finì rapidamente, costringendola a lasciare frettolosamente Londra ed a rinunciare a tutti i suoi averi per tornare in patria, tra Aubigny-sur-Nère e Parigi, dove morì nel 1734, rimanendo sempre nelle grazie del sovrano.
La peculiarità del ritratto, eseguito probabilmente dopo il suo ritorno in patria, è che la nobildonna prende le fattezza di una affascinante Maria Maddalena, qui rappresentata in seguito alla sua rinuncia ai beni terreni, alle sue ricche vesti ed ai suoi monili, per aspirare alle ricchezze celesti; la vediamo immortalata con i lunghi capelli sciolti su di un seno, lo sguardo intrigante ma sereno diretto all’osservatore, mentre poggia le mani incrociate, come in preghiera, sull’ampolla di unguenti profumati e sul libro aperto, entrambi simboli iconografici.
L’usanza di essere ritratte nelle vesti di Maddalena era in voga per le donne di potere delle grandi corti europee già dal Cinquecento, poiché rappresentava l’immagine più appropriata per poter giustificare l’unione di potere e virtù femminile. Va detto che la cultura di corte esaltava solo le caratteristiche positive della sua personalità, sorvolando o ridimensionando tutti i riferimenti al suo passato peccaminoso e alla sua vita dissoluta.
L’opera, che per caratteri di stile si inserisce perfettamente nella ritrattistica francese del XVII secolo, suggerisce la pertinente attribuzione al pittore del barocco Pierre Mignard (Troyes, 1612 - Parigi, 1695), le cui opere furono assai lodate e gli valsero una grande reputazione di ritrattista per l’esigente aristocrazia parigina all’epoca di Luigi XIV, e che ritrasse in numerose occasioni la duchessa de Kérouaille.
La sua prima importante formazione artistica avvenne nello studio di Simon Vouet, per poi trasferirsi in Italia per oltre un ventennio prima di tornare a Parigi, amalgamando il proprio con l'influenza del classicismo romano.
L’elegante scioltezza di tocco e la sensuale raffinatezza tipica del Mignard, unite ad una resa chiaroscurale molto accurata, ereditate dalla sua formazione artistica a Roma (che volge lo sguardo agli esempi di Ferdinad Voet), e l’eccezionale dolcezza del disegno, la floridità dell’incarnato e dalle superfici quasi smaltate, ed infine, la peculiare posa della figura ritratta (inconfondibile la bellezza delle due mani intrecciate), avvalorano ulteriormente la nostra attribuzione.
Le condizioni del dipinto sono ottime.
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:
Il dipinto è completato da una piacevole cornice dorata.
L’opera viene venduta corredata di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.
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