Dipinto devozionale raffigurante Santa Filomena in un'urna adagiata su un cuscino e recante in testa una corona floreale simbolo della sua nobile origine, la palma in mano e la freccia simbolo del suo martirio. L'elemento floreale si ripropone anche come decoro della lunga tunica, con piccoli fiori ricorrenti. Databile nel periodo neoclassico al termine del XVIII sec.
Buono stato conservativo generale. Misura 34x24 cm esclusa cornice coeva lacca e mecca.
Le reliquie di questa vergine romana si trovano a Mugnano del Cardinale
"Filomena era la bellissima principessa dell’isola di Corfù, nata circa il 10 gennaio 290 d. C. Il padre, re di un dominio della Grecia e la madre, di sangue reale, imploravano i numi perché concedessero loro la grazia di avere un figlio nonostante la propria sterilità. Un medico romano cristiano, di nome Publio, promise ad essi la prole, se avessero ricevuto il battesimo. In effetti i coniugi, convertitisi al Cristianesimo, furono allietati dalla nascita di una femmina, cui imposero il nome di Filomena, figlia della luce della grazia battesimale.
All'età di 13 anni il padre la portò a Roma per incontrare l’imperatore Diocleziano che minacciava guerra al suo regno. Diocleziano si invaghì subito di Filomena e le offrì il trono di imperatrice di Roma. Ella però a 11 anni aveva fatto il voto di castità a Dio e rifiutò il matrimonio, nonostante il consenso dei genitori. motivo per il quale venne imprigionata. Dopo 37 giorni di carcere le apparve la Vergine Maria ad annunciarle che, trascorsi 40 giorni, sarebbe stata esposta a vari martiri, uscendone però indenne. E così fu: esposta nuda alla flagellazione, il giorno successivo fu miracolosamente sanata; condannata al martirio delle frecce, queste tornarono indietro uccidendo gli arcieri; legatale un’ancora al collo e gettata nel Tevere, gli Angeli spezzarono la corda salvandola, fin quando Diocleziano la fece decapitare."