Alcuni dettagli di questo dipinto sono riportati in modo mirevole e sapientemente indagati, come ad esempio i panneggi della veste di Giuditta che sono analiticamente descritti: come la manica della camicia ed i cangiantismi dell'abito color senape che sembra esser di un tessuto pregievole come il velluto, dimostrando una certa propensione del pittore allo studio dal vero. Il volto della donna mentre ostenta la testa decapitata e sanquinante di Oloferne, anch'essa di qualità nel disegno e nella resa, mostra segni di audace fierezza e consapevolezza di esser riuscita nella lotta contro il male. L'ancella alle spalle che la guarda in modo attonito ed incuriosito è sapientemente dipinta ed esprime bene l'emozione dell'attimo. Il pittore caravaggesco toscano che lo ha eseguito ha dato fondamentale risalto ai giochi luminicistici, e sapientemente calibrata risulta anche la calda cromaticitá che crea intimità ed intensità nell' intera scena.
L'ambito pittorico a cui possiamo far affidamento è certamente quello vicino al maestro Orazio Gentileschi (1563 Pisa - 1639 Londra) , di cui si è infatti a conoscenza di un dipinto con la medesima scena, soggetti e posizioni, che pero risulta essere nello stato di ''Non finito'' ed attribuito ad Orazio ed Aiuti. (Fonte catalogo su Artemisia Gentileschi,palazzo reale, pag. 138)
Il dipinto si presenta in ottimo stato di conservazione e provvisto della sua bellissima cornice dorata coeva che misura una sezione di circa 10-12 cm.
Alleghiamo alla vendita dell'opera certificato di garanzia storica d'autenticità.
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