cm 89 x 131
siglato in basso a sinistra “VZZ”
al retro cartiglio con nome dell'autore
Vettore Zanetti Zilla dopo la formazione presso l’Accademia di Venezia, dove apprese le regole del vedutismo, seguì i modelli di Giacomo Favretto e Guglielmo Ciardi. Nel 1898 compì una serie di viaggi in tutta Europa che gli permisero un sostanziale aggiornamento sulle tendenze pittoriche più innovative. Da qui la nuova produzione dalla decisa impronta secessionista che, esposta nelle sedi internazionali più rappresentative a principare dalla Biennale di Venezia, gli permise di raggiungere la notorietà.
Paradigmatica della sua pittura sia la tecnica - una tempera grassa verniciata ad olio sperimentata anche da Pietro Fragiacomo, Cesare Laurenti e Mario De Maria - e la bidimensionalità della raffigurazione che ricorda gli incastri raffinati di un mosaico.