cm 45 x 38
Firmato in basso a sinistra “Ugo Celada da Virgilio”
Ugo Celada nasce nel 1895 a Virgilio, in provincia di Mantova, da qui l’aggiunta di “da Virgilio” al nome, quasi un orgoglioso riferimento al poeta latino, originario di Mantova. Frequenta a Reggio Emilia la Scuola di Arti e Mestieri, poi si sposta alla Scuola d’Arte applicata di Mantova, per poi perfezionarsi all’Accademia di Brera di Milano, dove segue i corsi di Cesare Tallone.
Espone per la prima volta nel 1913 alla Permanente di Milano, ma l’anno successivo abbandona la pittura per arruolarsi come volontario nella prima guerra mondiale. Al termine del conflitto, si dedica esclusivamente alla ricerca pittorica, effettuando anche un importante viaggio formativo a Parigi, che lo mette in contatto con le novità artistiche europee.
Partecipa alla Biennale di Venezia del 1920. Già è chiarissimo l’indirizzo pittorico di Celada: si esprime con un realismo lenticolare e preciso, giocato tutto sulla trasparenza del colore che appare vivissimo e pulito, quasi evocativo dell’assenza di un’atmosfera.
Luoghi e non luoghi, nature morte e nudi vengono inseriti in ambientazioni rarefatte e surreali, ma allo stesso tempo vicinissime alla realtà tangibile. Partecipe del clima di ritorno all’ordine antico, Celada però non entra ufficialmente né in Valori Plastici né nel gruppo Novecento, pur esponendo con esso in diverse occasioni.
Alla Biennale del 1924 invia Ritratto di contadino e a quella del 1926 Distrazione, il dipinto che gli fa guadagnare le lodi della critica. In questo periodo si avvicina molto allo stile illusionistico e realista di Gregorio Sciltian e di quelli che poi saranno i Pittori Moderni della Realtà negli anni Quaranta.
Trompe l’œil, nature morte, atmosfere stranianti, enigmatiche e solenni sono tutte basate su toni glaciali e su un disegno netto e preciso. All’inizio degli anni Trenta rompe con i movimenti ufficiali e firma con altri pittori mantovani un Manifesto anti novecentista. Da questo momento in poi vivrà lontano dalle esposizioni per dedicarsi ad una ricerca minuziosa e costante che durerà fino a tutti gli anni Cinquanta e che avrà sempre al centro una descrizione oggettiva della realtà. Nel 1959 fonda il Movimento dei Pittori Oggettivisti con cui espone alla Galleria Cairola di Milano.
Dipinge fino agli anni Settanta e muore a cento anni a Varese, nel 1995. Soltanto in un secondo momento verrà riscoperto dalla critica, anche se rimane un’artista indiscutibilmente amato in ambiente lombardo ed emiliano soprattutto dai suoi fedeli collezionisti.