Polifemo e Galatea (o Polifemo innamorato)
Prima metà del XVII secolo
Olio su tela (75 x 62 cm./ in cornice antica 84 x 71 cm.)
I dettagli completi della presente opera sono consultabili direttamente dal seguente - LINK -
Il dipinto si ispira al mito di Galatea, ninfa del mare figlia di Doride e Nereo, narrato in un episodio nella “Giostra” di Poliziano, dove è descritto il suo passaggio davanti a Polifemo, e nelle Metamorfosi di Ovidio (Ovidio XIII).
La scena si svolge in riva al mare, dove Galatea è adagiata su una conchiglia trainata da un tritone e sostenuta da due nereidi, le sue fedeli ninfe rappresentate come avvenenti fanciulle, una delle quali trattiene le redini della creatura marina.
Seduto ad osservare la scena su un promontorio, il ciclope Polifemo, perdutamente innamorato ma non corrisposto, mentre suona invano il flauto in onore della sua amata e la contempla con il suo unico occhio, che appare indifferente al suo canto.
L’iconografia riproduce con alcune varianti il dipinto affrescato da Annibale Carracci per il soffitto della Galleria di Palazzo Farnese a Roma, per volontà di Odoardo Farnese, tra il 1598 e il 1601, che completò grazie all’aiuto del fratello Agostino Carracci.
Tale monumentale ciclo di affreschi produsse tra i contemporanei di Carracci un’effetto incredibile, arrivando ad essere equiparato per grandiosità e bellezza persino ai dipinti di Michelangelo nella Cappella Sistina, simili per dimensioni. Se prima di quest’opera l’artista era considerato un pittore di talento, ora i più grandi collezionisti iniziano a parlare di lui come uno dei migliori maestri d’Italia.
I contemporanei ne apprezzarono la magnificenza dell’aspetto, e soprattutto i temi trattati, dato che si discostavano da quelli puramente religiose per andare incontro a soggetti profani, mitologici, ed anzi permeati di leggero erotismo.
Riguardo ai canoni stilistici e qualitativi di questa pregevole opera, che possiamo collocare agevolmente nella prima parte del Seicento, siamo propensi di ricondurne la paternità alla copiosa produzione della bottega dei Carracci, che più volte si cimentò nella riproduzione di tali soggetti, per soddisfare le richiesta della committenza rimasta suggestionata da questo splendido soggetto.
I colori brillanti e la gamma cromatica morbida, le pennellate sicure e precise, ed ancora la composizione ed i caratteri che delineano le figure sono elementi che avvallano tale riferimento.
La tela si trova in buono stato di conservazione. Completa di cornice antica.
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:
L’opera viene venduta corredata di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.
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È anche possibile vedere il dipinto nella galleria di Riva del Garda, saremo lieti di accogliervi per mostrarvi la nostra raccolta di opere.
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