Nella sua magnificenza questo “trumeau” rappresenta per le proporzioni, le forme eleganti e le mosse concave l’apogeo dell’ebanisteria veneziana del Settecento. Un esempio superbo del repertorio veneziano che purtroppo per mancanza di documenti resta senza un autore. Certo è che, per la qualità di esecuzione, si può ipotizzare la mano di un maestro e per committenza l’aristocrazia o la ricca classe di mercanti. Nato per arredare una parete come oggetto di rappresentanza, oltre alla imponente bellezza, il mobile doveva avere anche una funzione e lo dimostrano sul fronte i cassetti e le ante e sui fianchi le doppie piccole ante sagomate nella parte inferiore. Come è noto questo genere di mobile veneziano si trova spesso laccato o decorato ad arte povera proprio per simulare la più ricca laccatura ma sono altrettanto numerosi, come quello presentato, i mobili lastronati in radica. È infatti il sapiente accostamento dei pannelli in radica, che seguono le mosse e gli intarsi spesso accompagnati da fregi lignei dorati a costituire la vera ricchezza decorativa.
Si veda per confronto: G. Morazzoni, Il mobile veneziano del ‘700, Milano, 1958, tavv. CCCLXXII; CCCLXXIII e tavv. CCCLXVIII; CCCLXIX
2023.163.10
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