Nato nel Palazzo reale di Stoccolma, alla sua nascita fu subito creato duca di Scania. Il Principe ereditario fu brevemente viceré di Norvegia nel 1856 e nel 1857. Durante la sua infanzia fu affidato alle cure della contessa Christina Ulrika Taube, la governante reale[1]. Come figlio di Giuseppina di Leuchtenberg, era discendente di re Gustavo I di Svezia e di una sorella di re Carlo X di Svezia, la cui discendenza ritornò sul trono dopo averlo perso, nel 1818, dopo la morte di re Carlo XIII di Svezia.
Principe ereditario
Suo nonno, Carlo XIV, fu colpito da un ictus nel giorno del suo 81º compleanno, nel 1844, morendo poco dopo. Gli successe il suo unico figlio con il nome di Oscar I. Dopo l'ascesa al trono di suo padre, il giovane Carlo fu nominato cancelliere delle università di Uppsala e Lund e, nel 1853, cancelliere della Reale Accademia delle Belle Arti. L'11 febbraio 1846 fu nominato membro onorario dell'Accademia reale svedese delle scienze.
Il 19 giugno 1850 Carlo sposò a Stoccolma la principessa Luisa dei Paesi Bassi, nipote di Guglielmo II dei Paesi Bassi, attraverso suo padre e nipote di Guglielmo I di Prussia, attraverso sua madre.
Luisa era una donna colta e raffinata, tuttavia, era considerata piuttosto normale e Carlo era deluso dal suo aspetto. Luisa era innamorata di suo marito, mentre lui preferiva altre donne, rattristandola profondamente. Le sue amate ben note comprendevano l'attrice Laura Bergnéhr, la contessa Josephine Sparre, Wilhelmine Schröder e le attrici Hanna Styrell ed Elise Hwasser. D'altra parte, il suo rapporto con la sua unica figlia, Luisa, era unito.
Molti pettegolezzi sostengono che Carlo ebbe molti figli illegittimi[3].
Re di Svezia e di Norvegia
Come principe ereditario, i suoi modi bruschi e non convenzionali indussero molti a preoccuparsi della sua futura ascesa al trono, anche se poi Carlo si dimostrò uno dei più popolari re scandinavi e uno dei re più fedeli alla costituzione. Il suo regno divenne famoso per le sue riforme: la legge comunale (1862), la legge ecclesiastica (1863) e la legge sul crimine (1864) furono approvate proprio per volere del re, il cui motto era: «Land skall med lag byggas» (con la legge si costruirà lo Stato).
Carlo era un convinto difensore della causa scandinava e della politica di solidarietà tra i tre regni settentrionali; la sua forte amicizia con re Federico VII di Danimarca, lo indusse a promettere alla Danimarca il suo sostegno alla vigilia della guerra del 1864, che, per certi aspetti, era ingiustificabile. Comunque, a causa della mancanza di preparazione dell'esercito svedese e delle difficoltà della situazione, Carlo fu obbligato a dichiararsi poi neutrale.
Il re morì a Malmö il 18 settembre 1872[4].
Come suo padre e suo nonno, fu massone e Gran Maestro della Massoneria svedese[5].
Carlo XV era un apprezzato pittore, e le sue poesie rivelano la sua perizia nello scrivere. Gli successe al trono di Norvegia e Svezia il fratello Oscar II.