cameo 25 mm x 18 mm
Luigi Panini è un incisore poco conosciuto ma di grande talento, nato a Roma, figlio di un certo Bartolomeo Panini – a volte scritto Pannini. Nessuna sua opera si trova tra i calchi del Paoletti (1), ma un suo grande e raffinato cammeo di Papa Pio IX è conservato nei musei vaticani (inv. 2767, onice, mm 73 x 54 x 20) (2) . Di lui è noto un altro cameo, un busto multistrato di Cerere/Aretusa ispirato ad una moneta siciliana (3). Finora, sembra che Panini abbia scelto – piuttosto che creare un nuovo design di incerto successo – di copiare opere d’arte ben note e amate. Può essere che Panini abbia inciso solo cammei? Nel Quattrocento, Domenico de'Cammei ottenne il soprannome solo per i cammei, e Giovanni delle Corniole ottenne il suo soprannome solo per gli intagli in corniola, quindi tale specializzazione è una possibilità. Ma una copia del busto calcografico di Atena Parthenos di Aspasios è stata pubblicata – in uno stesso libro – come opera di Panini e opera di Saulini (4): fino a quando quella pietra non sarà riscoperta, la sua paternità rimarrà un mistero. Il cammeo di Panini è una copia di un intaglio perduto – di materiale e data sconosciuti – di circa 40 x 28 mm, di Luigi Pichler (1773-1854), da una scultura in marmo a grandezza naturale di Antonio Canova (5). Oltre al cambiamento del mezzo (dall’intaglio al cammeo) e al cambio della lingua (Pichler aveva iscritto i nomi delle muse in greco anziché in latino), Panini modificò leggermente anche il panneggio per proteggere la modestia di Talia (6). Questa è una delle tante, ma una delle migliori, illustrazioni di questi simboli nella glittica neoclassica. La famiglia Pichler incise diverse versioni, tra cui uno splendido intaglio in corniola di Giovanni Pichler, 1766-1771 circa (7), il cui successo fu tale che suo fratello Luigi lo copiò in calcedonio