I dipinti che stiamo esaminando sono fulgidi esempi della pittura emiliana del XVIII sec e senza ombra di dubbio sono da attribuirsi al pittore Antonio Crespi ( Bologna 1712 - 1781 ); il pittore raffigura un tema molto caro nella pittura del '600 e '700 e con un gusto del tutto personale mette in primo piano le pentole, le brocche, i piatti e cibarie varie; Il tutto è messo in mostra e non raffigurato come davvero era disposta una cucina. Non a caso le massaie che lavorano sembrano trincerarsi dietro questa barriera di oggetti.
Antonio Crespi, figlio del grande pittore dell'inizio del XVIII sec. Giuseppe Maria, crebbe nella bottega paterna e si sforzò di assimilarne lo stile quale si andava evolvendo negli anni '20 del secolo, sostenuto e aiutato sommamente da un'approssimazione al vero di gran lunga superiore e significativa.
Opere eseguite dal solo Antonio si esplicano interamente e facilmente per quella corsività un po' facile e grezza che salta subito all'occhio ma anche per quell'impegno febbrile negli ornati e nelle descrizioni minute d'abiti e oggetti o per i tratti fisiognomici.
I dipinti in questione sono un documento importante della miglior vena del Crespi perchè esibisce un impeto luministico di brillante abilità; questo succede perchè indubbiamente la parte migliore dell'attività del nostro pittore è quella che riguarda la ritrattistica sia di personaggi sia di oggetti, che portò avanti con costante impegno, pervenendo ad una peculiarità di modi che segna una fase significativa nello svolgimento del genere, con lucido anticipo della finezza esecutiva dei neoclassici, dovuta anche ad una larghezza di impasti ed una perspicuità di definizione che sono tutte prerogative tipiche della grande pittura italiana e di Antonio stesso.
Le due tele che qui stiamo osservando sembrano rimandare al gusto naturalista degli ultimi decenni del Settecento grazie ad una pittura diligente e molto accurata di queste due cucine ed ad una scrupolosità certosina nella raffigurazione delle massaie.
Il Crespi fu un grande amante della pittura umile ovvero di tele raffiguranti cibi od oggetti inerenti alla cucina, regalandoci l'immagine di un artista sicuro di sè, sfrontato, libero da schemi già preparati anzi egli sviluppa un nuovo modo di dipingere capace di far risaltare il gusto dei valori tattili.
I dipinti e gli oggetti d'arte qui pubblicati sono di mia esclusiva proprietà e di conseguenza sono sempre disponibili ad essere visionati di persona, previo appuntamento, nelle mie sedi espositive situate a Sanremo e Brescia.
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Dr. Riccardo Moneghini
Storico dell' Arte