Entro le loro cornici coeve "Salvador Rosa" dorate a foglia, la cui sezione misura 15-16 cm. Le misure delle tele sono 145 x 96cm.
In questa scena si esprime perfettamente la peculiarità pittoria del maestro italo-tedesco, gli animali sono resi con efficacia grafica e luminicistica attraverso pennellate intense e pastose. I particolari giochi dei chiaroscuri, di matrice Caravaggesca, e l'equilibrio compositivo, ci donano sensazioni di pacatezza del momento esecutorio e di rispetto per questi soggetti tanto cari al pittore.
Ci è possibile attuare un validissimo confronto con i due teleri di grandi dimensioni attribuiti a Rosa da Tivoli ed esposti nella sezione dedicata ai pittori seicenteschi della Galleria Nazionale di Parma all'interno del palazzo della Pillotta, in cui vediamo similissime rappresentazioni per impostazione scenica e figurativa, ma nel quale variano alcuni personaggi. Lo stile e la qualità pittorica e luministica è del tutto simile, per cui si potrebbe affermare che si tratta di una versione della stessa rappresentazione esposte al palazzo della Pillotta.
Roos fu un pittore ed incisore tedesco del periodo barocco. Apparteneva ad una nota famiglia di pittori e incisori tedeschi: suo padre era Johann Heinrich Roos, il più importante pittori di animali tedesco del XVII secolo. Giunse in Italia nel 1677, con una borsa di studio del Langravio di Assia, a condizione che ritornasse presso la sua corte. Disattendendo tuttavia le condizioni del Langravio, non ritornò più in Germania. Studiò a Roma presso Giacinto Brandi, la cui figlia Maria Isabella sposò nel 1681, dopo aver abbracciato la Fede cattolica. Nel 1684-1685 acquistò una casa presso Tivoli, il che gli valse il nomignolo di Rosa da Tivoli. Roos allevava gli animali e li dipingeva in questa casa sgangherata, che per questo era detta l'Arca di Noè. A partire dal 1691 visse principalmente a Roma, dove divenne membro della Schildersbent, con il soprannome di Mercurius, per la velocità con cui eseguiva i suoi dipinti e per la facilità con cui dipingeva.
Questa rapidità di esecuzione gli era particolarmente utile: infatti, spesso senza denaro, dipingeva uno o due quadri che faceva vendere dal suo domestico ad un qualsiasi prezzo, per poter pagare il conto della locanda. Visse in modo dissoluto e morì in miseria.
Per quanto concerne lo stile, la maggior parte delle sue opere rappresenta animali domestici, con i propri mandriani, nella campagna romana. Gli animali sono generalmente dipinti in primo piano e dominano la scena, mentre i paesaggi dai connotati tipici delle campagne Laziali, si vedono in lontananza . Roos stende la sua pittura ad impasto rendendo i suoi soggetti, la posizione e i movimenti di ogni specie con grande talento attraverso delle composizioni luminicistiche di grande effetto. Negli anni intorno al 1680 l'artista generalmente ritraeva piccoli gruppi di animali (pecore e capre, spesso guidate da un caprone con corna ricurve), con i pastori di lato in abiti grezzi, accanto agli animali. Lontano, valli selvagge si alternavano a pareti scoscese, illuminate da una luce giallo-bruna; le montagne distanti erano rese con i toni dell'azzurro. Sullo sfondo spesso erano dipinte antiche rovine. Intorno agli anni '90 del XVII secolo, Roos dipinse soprattutto paesaggi.
Complessivamente i suoi quadri sono caratterizzati da un tono spettrale, tetro e selvaggio. Inoltre Roos riusciva a trasformare motivi paesaggistici naturali in visioni insolite e ricche di movimento. Anche se in genere quest'artista dipingeva paesaggi e animali, tuttavia era in grado di realizzare composizioni più complesse, come testimoniato dal disegno Deposizione dalla croce, ora al Jean Paul Getty Museum. Lo stile di Roos rifletteva il suo metodo di lavorare. Era infatti caratterizzato da un utilizzo di pennellate intense, a volte quasi grossolane e da un forte contrasto tra luce e ombra. Questa personale maniera era piuttosto popolare e attrasse molti imitatori. Per questo motivo opere di altri pittori di animali furono erroneamente attribuite al Roos. Inoltre anche fratelli e figli dell'artista erano soliti dipingere gli stessi soggetti, contribuendo ad aumentare la confusione.
La tela è in perfetto stato conservativo. Lo stesso vale per le cornici dorate "Salvador Rosa".
Il dipinto è visibile nella nostra galleria d'antiquariato sita a Foligno (PG), Piazza E. Giacomini,42.
Alleghiamo certificato di garanzia storica che accerti autenticità ed epoca dei dipinti, corredata da documentazione fotograf
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