Il dipinto qui analizzato costituisce un’interessante testimonianza da affiancare alla più tipica e miglior produzione realizzata da Elena Recco, come sottolineato nel libro Nature morte del Seicento e del Settecento (A cura di Patrizia Consigli Valente, Parma, 1987, pp. 10-11). La disposizione in primo piano dei pesci, attraverso un’abbondante costruzione, si ritrova in alcuni dei suoi più felici saggi. Nella composizione in analisi si riscontrano appieno le caratteristiche distintive della produzione della Recco: il piano d’appoggio contiene il pescato esposto, immerso in una smorzata ma diffusa luce proveniente dal paesaggio alle spalle. I pesci in primo piano, presentano i caratteri peculiari delle sue opere: le particolari tinte rosate, verdine e grigio azzurre delle squame, unite ad una sprizzante vitalità delle prede appena pescate, che brillano di riflessi argentei, denunciando la loro vitalità, espressa dalla lucentezza degli occhi, grandi ed aperti, e dalle contorsioni dei corpi.
Il dipinto è in ottimo stato di conservazione e monta su una bella cornice dorata ed intagliata dell' ottocento. Le misure della tela sono : 70 x 46 ; Le misure comprensive di cornice sono 84 x 59.
Elena Recco: Pittrice napoletana attiva tra la fine del XVII secolo e l’inizio del successivo. Appartiene a una nota dinastia di pittori dei quali il più famoso è il padre, Giuseppe Recco, apprezzato pittore di genere. Pittrice ricercata e autrice di alta qualità, è invitata alla Corte Spagnola, dove dimora per lunghi periodi e dove sono conservate alcune sue tele a soggetto floreale. Ma il tema prediletto di Elena è l’iconografia marina. Con vivace realismo e un uso sapiente della luce raffigura crostacei, coralli, pesci di varie forme e colori; i riflessi argentei e grigio azzurri delle squame, la guizzante torsione dei corpi, la particolare tinta rosata delle squame, unita ad una sprizzante vitalità delle prede appena pescate che trasudano l’umido del mare, sono il suo tratto distintivo. Rare le opere firmate. Suoi quadri si trovano in Spagna, nel complesso della Zarzuela, nel museo di Varsavia, nel museo Puskin a Mosca, nella City Art Gallery di Leeds, in collezioni private.