La scultura, realizzata in gesso nel XIX secolo, raffigura il pugilatore Creugante da Durazzo, ed è ispirata ad una delle celebri sculture che Antonio Canova realizzò con tale soggetto.
Raffigurato quasi sempre in coppia con Damosseno di Siracusa, le due sculture sono conosciute come “I pugilatori”. Creugante è raffigurato in piedi, con gambe divaricate. Tiene il braccio destro col pugno chiuso sopra la testa, come ad aspettare il colpo dell'avversario. Con volto corrucciato, è realizzato secondo tensioni muscolari di notevole suggestione plastica, racchiudendo nella posa una decisa e scattante energia fisica e un’imponenza tipica degli atleti.
Ai giochi Nemei, ovvero le competizioni che facevano incontrare ogni due anni nella polis di Nemea atleti da tutte le città della Grecia, gareggiarono i due protagonisti: Creugante da Durazzo e Damosseno di Siracusa. Non essendo risultato un vincitore, fu deciso che ciascuno dei due antagonisti rimasti in gara potesse vibrare un solo colpo all’avversario e concludere così l’estenuante duello. Creugante sferrò un pugno, mentre Damosseno, simulando di dare al rivale un colpo sulla testa, lo percosse con forza crudele al fianco, causandogli la morte. I giudici punirono il colpo sleale con l’esilio, mentre allo sconfitto venne eretta una statua alla memoria nel tempio di Giove Liceo in Arcadia.
Ideati da Antonio Canova tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, i Pugilatori appartengono alla fase di massima tensione espressiva nella produzione dell’artista, approdato a soluzioni inedite di eroismo e titanica celebrazione della forza. Evitando ogni sospesa fissità d'azione, propria dell'arte classica, tentò di rappresentare l'atto istantaneo, sintetizzando in un'immagine sola una complessità concettuale e gestuale. Creugante manifesta infatti grande nobiltà d'animo e coraggio presentando tutto il suo corpo all'avversario con volto fiero e sicuro. La figura di Damosseno invece assume atteggiamenti di sfida rabbiosa e di inganno: il braccio destro è ritirato e nascosto, pronto a vibrare il colpo mortale. Concepito senza commissione, Creugante fu acquistato da Papa Pio VII nel 1801 per i Musei Vaticani. La statua di Damosseno, invece, fu commissionata dal governo pontificio dopo l'acquisto del suo compagno, per venire collocata al suo fianco nel 1806.
Calchi in gesso del Creugante furono inviati dall'artista alle principali accademie d'Europa perché gli intendenti di belle arti potessero ammirarlo e studiarlo. Ne furono fatte diverse copie e iniziarono a circolare anche alcune incisioni. Il soggetto dunque ebbe notevole successo grazie alla sua forza espressiva e al significato di lealtà e correttezza atletica.
Questa scultura, che si presenta patinata attraverso una pittura monocroma, grazie alle sue importanti dimensioni risulta essere di grande impatto e fortemente decorativa. Può essere collocata in diversi ambienti, posta su un basamento o su di un rialzo per darne maggiore rilievo. Molto bella in ingressi o saloni, può anche essere pensata per altri ambienti, quali camere da letto, studi, sale da bagno.
Si segnalano alcune scalfiture a carico della base e piccole fratture. Il braccio destro necessità di riparazione.