cm 156 x 87
firmato e datato in basso a destra “Roma MCMXXIV S. Meyer d. S"
Esposizioni: Biennale di Venezia, 1924
Il genere che contraddistingue maggiormente la pittura di Sigismondo Meyer è il ritratto, cui si dedica assiduamente a partire dagli anni Dieci. Proprio in questo decennio è attestato a Villa Strohl-Fern e ad Anticoli Corrado. Ben lontano dalla trepidante inquietudine della Secessione romana, sembra farsi rappresentate delle fila conservatrici della pittura romana, preservando i modelli dei maestri antichi e della coeva ritrattistica di scuola inglese.
In questi anni viaggia assiduamente tra l’Europa e l’America, incontrando il gusto dei collezionisti del tempo, affascinati dall’equilibrio, dalla armonia delle sue composizioni e dal tocco estremamente disinvolto. I suoi ritratti compaiono ancora alle Mostre degli Amatori e Cultori.
Esposto alla Biennale veneziana del 1924, la luminosa Portatrice d’acqua si presenta come una moderna ninfa.