Firmato in basso a sinistra: "A. Protti"
Pennellate veloci e indefinite, contrasti cromatici molto forti e audaci iscrivono la pittura di Alfredo Protti (Bologna 1882 -1949) nell’ambito Secessionista. Anche la scelta dei soggetti ricalcherà quel gusto, donne sensuali e provocanti sono le protagoniste preferite del pittore: femmes fatales completamente a proprio agio con il loro corpo e la loro sensualità.
Con il diffondersi del Ritorno all’ordine, ma soprattutto dell’influenza fascista, Alfredo Protti si allontana sempre più dall’ambiente artistico, tendendo ad isolarsi in una quiete solitudine. L’ultima collettiva a cui partecipa è la Sindacale fascista di Firenze del 1933 con Sonnellino e Intimità. Alfredo Protti si ritira allora nella sua casa, nella sua privata dimensione domestica, continuando a dipingere ritratti, intimi interni, paesaggi, ma soprattutto i suoi amati gatti.