Spalmach Gino
(Roma, 1900 - 1966).
Dipinto su due lati: su un lato è rappresentata la giovane donna con gli occhiali, in monocromo a carboncino/matita; sull’ altro lato - un vivace e bizzarro ritratto ad olio di una bambina vestita in cappotto.
Grande sensibilità di delicate cromie terrose e senso plastico di pennellate materiche. Pittore nato a Roma il 16 settembre 1900. Ha preso parte a molte Mostre sindacali; alla Biennale di Venezia; al Premio Cremona.
Premio della Reale Accademia di San Luca in Roma (1925 e 1932).
Opere in Gallerie pubbliche e private: Reale Accademia di San Luca di Roma; Ministero degli Esteri; Confederazione Fascista degli Industriali; Confederazione Fascista degli Agricoltori; Dopolavoro di Littoria.
Nel 1930 partecipa XVII Esposizione Biennale Internazionale d’Arte della Città di Venezia.
La brillante carriera viene dell’artista viene bruscamente interrotta più volte da eventi storici: partecipa con Mussolini alla marcia su aroma, ma ben presto aderisce al movimento antifascista, vivendo in semi clandestinità .
Durante la guerra sarà deportato in campo di concentramento in Germania, ma un tedesco, gli dona carta e matite, Spalmach continua a dipingere, documentato la vita drammatica e facendo ritratti di prigionieri. Nasconde dipinti e.. Durante la liberazione, li porta con se. Saranno rare e preziose testimonianze della tragedia storica, riscoperte e esposte in svariate mostre. Il dipinto sul cartone spesso ha i margini leggermente consumati, non perfetti.
Dipinto di grande forza espressiva, pur trattandosi di due veloci schizzi dal vero.