Sosta in campagna
Un gioco di carte
2 quadri.
Circa 1740
Dipinto corredato dall' expertise di prof. Simone Andreoni.
Senza cornice: 45 x 31 cm ciascuno.
Con cornice: 61 x 48 cm ciascuno
Questa coppia di dipinti raffigura due momenti della vita della campagna laziale, vicino a Roma, appena fuori le antiche Mura Aureliane.
Le scene di vita popolare, tipiche della Roma seicentesca, sono conosciute come bambù. Tuttavia, alcuni dettagli spostano i nostri due dipinti in un periodo successivo, nel XVIII secolo. A differenza dei pittori bamboccianti del '600, prevalentemente stranieri, i personaggi umili sono rappresentati senza crudezza, senza eccessiva accentuazione del loro status sociale.
Il sereno cielo azzurro mostra chiare affinità con altri pittori romani: Paolo Anesi e Andrea Locatelli. Monaldi nacque in una ricca e illustre famiglia romana. Lavorerà per la famiglia Chigi con Paolo Anesi. Era in stretto contatto con Marco Benefial, uno dei massimi maestri del Settecento romano.
Paolo Monaldi può essere considerato l'ultimo dei Bamboccianti, si ispira alla pittura di Michelangelo Cerquozzi, e recupera il modo umanizzato e quasi psicologico di rappresentare i cavalli, potremmo chiamarli "cavalli parlanti". Il modo di rappresentarli nei nostri dipinti può essere paragonato al dipinto del Museo Nazionale di Svezia, attribuito a Paolo Monaldi.
Rispetto alle bambocciate di Cerquozzi, dipinte quasi un secolo prima, l'interpretazione di Monaldi è delicata e piacevole, sia nei colori che nella luce e nelle forme.
I due quadri sono realizzati con una tecnica pittorica finissima ed estremamente professionale, che, a distanza di 3 secoli dalla loro realizzazione, ha permesso ai dipinti di arrivare oggi pressoché integri.
Cornici in legno intagliato e dorato di epoca successiva.