Ernesto Quarti Marchiò (1907-1982) Ragazza Tuareg

Ernesto Quarti Marchiò (1907-1982) Ragazza Tuareg
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Descrizione dell’oggetto d’antiquariato :

"Ernesto Quarti Marchiò (1907-1982) Ragazza Tuareg"
Ernesto Quarti Marchiò (1907-1982) Ragazza Tuareg, olio su tela, cm. 50x60
Firmato in basso a sinistra.
Con cornice: cm. 73x83x5

Le spiccate attitudini al disegno portano la famiglia ad iscriverlo, giovanissimo, alla Scuola d’Arte “Andrea Fantoni” consentendogli, all’età di soli dodici anni, di frequentare i corsi del professor Ponziano Loverini all’Accademia Carrara di Bergamo fino al 1922. Dal 1923 lavora nello studio del decoratore Giovanni Fasciotti e successivamente in quello dell’affreschista Umberto Marigliani. La sua prima esperienza pubblica è del 1925, alla V Triennale della Carrara di Bergamo.
Nel 1926 compie un viaggio ad Ischia dove esegue numerose impressioni di ambiente partenopeo, che costituiscono il nucleo principale della prima esposizione personale; al ritorno infatti espone queste opere alla galleria di Piazza Dante di Bergamo (Permanente), ottenendo il primo grande successo di vendita e di critica. Nel marzo del 1927, dopo il successo ottenuto l’anno precedente, si presenta nella stessa galleria con una mostra personale di una quarantina di opere.
Sempre nel 1927 compie il primo viaggio in Africa, insieme all’amico Romualdo Locatelli, con il quale si avventura a Gabès in Tunisia e in Libia, accrescendo così le sue esperienze e riportando in patria numerosi disegni e bozzetti che vanno a costituire il nucleo ispiratore delle numerose opere a carattere orientalista; dopo questa esperienza, negli anni Trenta torna in Africa numerose volte, frequenti inoltre, sono i soggiorni parigini ad iniziare dal 1928.  Nel 1929 conosce il noto artista Jules Pascin del quale avrà sempre un ottimo ricordo e profonda stima. Espone ancora alla Galleria Permanente di Bergamo con due mostre personali: nell’aprile del 1929 e nel novembre del 1930, assieme allo scultore Costante Coter. Nel 1931 espone a Varese, con Romualdo Locatelli, in una mostra personale alla Galleria Prevosti.
Nel 1934 la sua personale alla galleria Jandolo di Roma ottiene molto successo, viene prorogata ed è visitata dal Re Vittorio Emanuele III il quale si congratula con lui.
Apre per breve tempo uno studio in via Margutta a Roma e lavora per il gallerista Jandolo; dopo la sosta romana viaggia molto, si ferma a Venezia, visita ancora lungamente le regioni dell’Africa settentrionale.
Nel dicembre del 1937 è alla Galleria Vitelli di Genova con una mostra personale di 46 oli e 18 disegni. Nel 1938 partecipa con due opere alla IX Sindacale bergamasca, e a quella Milanese.
Numerose le sue esperienze negli anni che seguono: II Mostra d’Arte Coloniale, Napoli, 1934; III Quadriennale di Roma, 1939; X sindacale a Milano; Premio San Remo, 1939; Premio Livorno, 1939; riceve la medaglia per il ritratto alla XXII Biennale veneziana, 1940; XI Sindacale di Bergamo, 1941; III Mostra del Sindacato Nazionale a Milano, 1941; XXIII Biennale di Venezia dove viene premiato con l’acquisto del dipinto Caporale in licenza, destinato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, 1942; I Premio Verona, 1942; Premio Bergamo, 1939-42.
Nel 1945 è incaricato dal Comitato di Liberazione Nazionale di costituire il C.L.N. del gruppo pittori e scultori del Comune di Bergamo e viene nominato “delegato delle arti”. Partecipa attivamente alla promozione e organizzazione del Premio Bergamo e di numerose manifestazioni artistiche bergamasche.
Stefano Cairola lo inserisce nell’importante volume “Arte italiana del nostro tempo”.
Dal 1946 al 1949 fa parte della giuria d’esame degli allievi della Scuola di Pittura dell’Accademia Carrara.
Nei primi anni cinquanta il suo interesse è rivolto all’ambiente circense, poi alla terra di Spagna; a Milano apre uno studio in via Manin; è molto attivo per la rinascita del Circolo Artistico Bergamasco e nel 1953 viene eletto vicepresidente; nel 1956 partecipa al IX Premio Suzzara e viene premiato.
Gli anni Sessanta sono caratterizzati dalla sua collaborazione con la galleria della Torre a Bergamo, dove allestisce numerose mostre dedicate ad artisti bergamaschi scomparsi. Nella medesima galleria partecipa a due collettive “di sei pittori bergamaschi”, nel 1964 e nel 1967. Nel 1966 espone ed è nel comitato organizzatore della “Mostra della Resistenza” a Milano.
Negli anni Settanta frequenta assiduamente la Galleria Lorenzelli; Bruno Lorenzelli, con il quale esiste già da tempo un ottimo rapporto di amicizia, nel 1974 gli organizza una personale in una galleria parigina.
Poi nel 1977 inizia la collaborazione con il gallerista Bertulezzi che inaugura la “Galleria d’Arte Bergamo” con un gruppo di opere orientaliste; seguono, in questa galleria, sue personali nel 1979 e nel 1981. Nell’ottobre dell’80 a “La Garitta”, la galleria del Circolo Artistico Bergamasco, viene allestita una sua personale di opere a pastello e disegni.
Dopo la scomparsa, la moglie organizza una mostra commemorativa alla Galleria d’Arte Bergamo; nell’ottobre del 1990 viene allestita, alla Permanente di Milano, una vasta mostra antologica della sua opera, con la pubblicazione della prima monografia a lui dedicata.

Musei: Roma, Galleria d’arte Moderna; Bergamo, Museo del Conventino

Bibliografia: Enciclopedia Universale Seda della Pittura Moderna, Milano, Seda, 1969A.M. Comanducci, Dizionario illustrato dei Pittori, Disegnatori e Incisori Italiani Moderni e Contemporanei, Milano, Luigi Patuzzi Editore, 1972Ernesto Quarti Marchiò, 1907-1982, a cura di F. Rea, Bergamo, Grafica e Arte, 1990Maestri e Artisti, 200 anni della Accademia Carrara, a cura di F. Rossi, Milano, Skira Editore, 1996La pittura di Ernesto Quarti Marchiò, 1907-1982, Tesi di Laurea di P. S. Ubiali, Relatore: Prof. A. Negri, A. A. 1999/2000.

Il dipinto è in buone condizioni

Rimaniamo a vostra disposizione per ulteriori informazioni.
Prezzo: 3 500 €
Artista: Ernesto Quarti Marchiò (1907-1982)
Epoca: XX secolo
Stile: Arte moderna
Stato: Buono stato

Materiale: Olio su tela
Larghezza: 60
Altezza: 50

Riferimento (ID): 1168870
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Arte antica e moderna. Post-Impressionismo - Seconda École de Paris
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