Bellissimo pastello su carta applicata a tela del famoso pittore italiano Giacomo Grosso;
Ritratto di ragazza con cappello.
Firmato in basso a sinistra
In cornice H 90 x L 73,5 cm x P 6 / Carta applicata su tela H 72 x L 55,5 cm
BIOGRAFIA
Grosso Giacomo (1860-1938).
Giacomo Grosso nasce a Cambiano nel 1860.
Giovanissimo si reca a Torino dove, per sopravvivere, , dipinge insegne di negozi.
Preso coraggio, si presenta poi a Andrea Gastaldi, professore di Pittura dell’Accademia Albertina che, carta e matita, gli fa copiare un gesso. Il risultato lo convince al punto di scrivere al Sindaco di Cambiano per far ottenere una borsa di studio al promettente giovane.
Nel 1881 esordisce per la prima volta ad una pubblica mostra torinese presentando Amusant alla XXIV Esposizione annuale della Società d’Incoraggiamento alle Belle Arti al Circolo degli Artisti.
Nel 1883 termina gli studi accademici con la vittoria al concorso Triennale di Pittura presentando una Maddalena ai piedi di Gesù Cristo Crocefisso.
Rinnega la pittura storica del maestro Gastaldi per abbracciare il verismo dell’ultimo Ottocento. A questo cambiamento arriva grazie alle letture di opere di Verga, Zola, Balzac e Flaubert. Il famoso dipinto Cella delle pazze infatti, presentato nel 1884 alla grande Esposizione Nazionale di Torino, che gli vale il premio della Città di Torino e la cattedra all’Accademia, è ripreso dal racconto verghiano Storia di una povera capinera.
La tela viene acquistata dal Municipio di Torino.
Divenuto professore si reca a Parigi dove trascorre mesi a studiare i grandi artisti del passato presenti al Louvre. Poco attratto dalla pittura impressionista, subirà invece una certa influenza dalle opere di De Nittis. Visita poi il Prado a Madrid, la National Gallery e i musei italiani e tedeschi sempre per ampliare i confini delle proprie conoscenze. Nel 1889 muore Andrea Gastaldi lasciando così scoperta la cattedra di Pittura. Questa viene assegnata a Pier Celestino Gilardi, già titolare della cattedra di Disegno di Figura che viene ceduta al Grosso.
A soli 29 anni il pittore entra quindi a far parte del corpo docente con una carriera che durerà per oltre 40 anni;
A trent’anni, nel 1890, è tra i pittori italiani più famosi: eccellente ritrattista, nel suo studio all’Albertina, passa il bel mondo dell’epoca: splendide nobildonne, gentiluomini, monarchi e presidenti di repubbliche.
Partecipa a mostre nazionali ed internazionali.
Ma è l’anno successivo che la sua notorietà raggiunge il culmine: la partecipazione dell’artista alla prima Internazionale della Città di Venezia con l’opera Il supremo convegno provoca uno scandalo tale da rinominare l’evento come ”Biennale Grosso” per il soggetto, lesivo a detta di molti, della morale pubblica.
Grosso viene insignito della Legion d’Onore.
E’ il primo artista italiano, dopo Giuseppe De Nittis, ad ottenere un simile riconoscimento.